giovedì 2 aprile 2009

La partita della vita e il “punto” del “capitano silenzioso”.





Siamo giunti al momento cruciale del campionato; mancano ormai solo tre giorni al big match della 19^ giornata di campionato che vedrà opposte la Domina e la capolista Sezze. Domenica 5 aprile, al San Rocco di Capodimonte, alle ore 15 ci sarà il fischio d’inizio di quella che, probabilmente, è la partita più importante della stagione per la Domina, insomma un po’ la “partita della vita”. Una sconfitta chiuderebbe senza dubbio il campionato delle granata, infrangendo i sogni e le speranze di promozione; un pareggio lascerebbe invariata la situazione, ma con una giornata in meno a disposizione delle “leonesse” per recuperare il punto di svantaggio che le separa dalle latine; una vittoria…beh una vittoria rovescerebbe completamente la situazione, con la Domina che volerebbe al primo posto e le avversarie costrette ad inseguire e a recuperare, eventualmente, due punti. Ma non dimentichiamo che in lizza c’è anche l’Acese (che attualmente occupa, con noi, il secondo posto in classifica), che affronteremo a Catania, il 17 maggio, nell’ultimo atto di questa stagione, in una gara che, considerati gli sviluppi di questo campionato, le emozioni che sta regalando e le continue altalene al vertice, potrebbe avere ancora qualcosa da dire, anzi, potrebbe essere determinante nell’assegnazione del titolo. Certo la gara di domenica non sarà facile, il Sezze ha dimostrato, sicuramente, di essere la squadra migliore del torneo, ha espresso il gioco migliore, ma non sempre la qualità ha la meglio. Nel calcio contano molto anche il carattere, la grinta, il cuore, la tenacia, la determinazione, la caparbietà, e di questi elementi le nostre ragazze ne hanno da vendere. Lo hanno dimostrato soprattutto nella gara d’andata contro il Sezze, quando le latine crearono sicuramente di più, espressero un gioco superiore, ma non riuscirono a concretizzare, grazie anche ad una prestazione super del portiere Silvana Macchia, capace di respingere di tutto e di più, di parare l’imparabile, e di neutralizzare anche un calcio di rigore. Ma alle granata tutto questo non bastò. Ricordate, infatti, come terminò l’incontro? Non paghe di aver sbarrato in ogni modo le porte agli attacchi del Sezze, non paghe di aver vanificato, neutralizzato, tutti gli assalti delle atlete latine, le “leonesse” decisero di combattere fino all’ultimo minuto, provarono ad attaccare proprio quando ormai la gara sembrava non aver più nulla da dire, e il “ruggito” arrivò inatteso,improvviso, beffardo. Era il 92’, le due squadre erano sullo 0-0, ma pochi ormai avrebbero scommesso in un cambiamento del risultato e, invece, Di Natale (subentrata da poco) riceveva un passaggio millimetrico da Faraone e, sfruttando la sua velocità, seminava due avversarie e mandava in rete la palla del tripudio granata. Da allora sono passati diversi mesi, ma una cosa non è cambiata, domenica servirà un’altra grande prova di carattere delle nostre ragazze. Noi iniziamo ad incrociare le dita!
Intanto, in attesa della sfida di domenica, abbiamo posto alcune domande al capitano della Domina, Maria Ponticiello, chiedendole di fare un po’ il punto del campionato, delle giornate già disputate e delle gare che ancora ,mancano, soffermandoci, ovviamente, sul match di domenica.


Capitano, a quattro giornate dalla fine del campionato la Domina è seconda in classifica ad un punto dalla capolista, il Sezze, che incontrerete domenica. Ti aspettavi, ad inizio stagione, di arrivare a questo punto del campionato lottando per la promozione in A2?
Sinceramente si, ho sempre creduto che la mia squadra avesse un ottimo potenziale.
Come vi state preparando alla sfida di domenica? C’è ansia, fiducia, insomma siete ottimiste o pessimiste?
Le emozioni sono tante, ma credo che più di tutto ci sia concentrazione. Io comunque sono fiduciosa, il Sezze è una grande squadra, ma avrà filo da torcere.
Quali credi che siano i punti di forza del Sezze e quali quelli della Domina?
Secondo me il Sezze è molto abile nel far girare palla velocemente e nello spingere con le ali, anche perché ha le giocatrici per farlo. Noi abbiamo la fortuna di avere calciatrici che, in qualsiasi momento della partita, possono essere spostate e utilizzate in altre zone del campo. Ecco, secondo me è proprio questo il nostro punto di forza.
Quali saranno gli elementi determinanti per la sfida di domenica?
Sarà determinante la prestazione di ogni singola ragazza, domenica tutte avranno la stessa importanza, tutte, come all’andata, dovranno metterci il cuore…e non mi dispiacerebbe vedere un’altra giornata di grazia di Macchia!
In caso di vittoria domenica potreste portarvi al primo posto in classifica. Come cambierà il vostro campionato e come vivrete le giornate che mancheranno?
Se dovessimo vincere non potremo più permetterci passi falsi, e credo che l’atteggiamento mentale conti molto. Bisognerà restare con i piedi per terra, perché abbiamo un finale di campionato più difficile delle altre.
Ad un certo punto, dopo le sconfitte con Acese e Salernitana sembrava tutto perso e invece, pian piano la rinascita, ed ora eccoci arrivati a questo punto, ad un campionato che, a quattro giornate dalla fine, vede tre squadre in lotta per la promozione (non dimentichiamo che c’è anche l’Acese). Come avete vissuto quel momento di crisi, ma soprattutto come avete fatto a superarlo?
E’ stato un mese difficile, credo che dopo le due sconfitte sia venuta a mancare l’autostima, la consapevolezza che siamo una squadra competitiva. Diciamo che ci può anche stare un periodo buio nell’arco dell’anno, l’importante è esserne uscite, e la forza del gruppo ha inciso molto.
Da capitano ti sarà toccato il compito di spronare la squadra, di infonderle fiducia nelle proprie possibilità. È stato un compito difficile? Insomma quanto è duro essere il”capitano”?
Per un carattere come il mio è molto difficile. Sono un “capitano silenzioso”, questo, lo riconosco, è un po’ il mio punto debole. Tuttavia ritengo che tante volte le parole siano superflue, bisogna solo rimboccarsi le maniche e lavorare sodo.
Quale è stato il momento più brutto della stagione? E quale invece la vittoria più bella?
La partita che più mi è rimasta impressa negativamente è stata la pesante sconfitta in casa dello Sciacca, una trasferta che difficilmente dimenticherò. Le emozioni più belle invece le ho vissute indubbiamente per la vittoria con il Sezze all’andata, è stato qualcosa di indescrivibile.
Avete perso punti importanti contro il Ginnic e la Reggina in trasferta, e contro Acese e Salernitana in casa. Credi che gli esiti di queste gare peseranno sul risvolto del campionato?
Sicuramente. Nnon ci aspettavamo di certo di chiudere il campionato a punteggio pieno, ma abbiamo perso punti fondamentali per come si è evoluto il campionato fino ad oggi.
Quale di queste gare vi ha lasciato il rammarico maggiore?
Quella con il Ginnic per quanto riguarda il gioco espresso, ma la sconfitta con la Salernitana è stata quella che abbiamo digerito meno, in fondo un derby è sempre un derby!
Proiettandoci di qui a qualche mese, giocherete l’ultima di campionato in trasferta contro l’Acese, altra candidata alla promozione. Sarà difficile giocarvi eventualmente lì il campionato? Quanto peserà il “fattore campo”?
Se dovessimo giocarci il campionato li peserà emotivamente come una finale di Champions, ma io credo nella mia squadra e nelle mie ragazze. Per il resto non ci fa paura nè il fatto di dover giocare fuori casa nè l’ambiente che potremmo trovare li…solo il campo deciderà chi merita l’A2.
Un pronostico. Quale sarà il podio di questo campionato?
Ognuna delle tre squadre, per motivi diversi, merita il podio. Ritengo che la migliore tra le tre sia il Sezze, ma se ogni campionato lo vincesse sempre la squadra più forte sulla carta, non ci sarebbe nemmeno il piacere di partecipare…quindi ne riparliamo il 18 maggio!

Nessun commento: