
- Cosa ne pensa della stagione fino a questo punto?
Non sono particolarmente contento, non tanto per il gioco quanto per i punti persi con squadre che erano ampiamente alla nostra portata. Con il gioco abbiamo dimostrato di non temere nessuno, anzi credo che il modulo adottato un 3-4-2-1 abbia esaltato le caratteristiche delle ragazze, purtroppo però i minuti finali e alcune sviste arbitrali sono stati fatali per noi.
Quali sono gli obiettivi per le ultime quattro partite?
Naturalmente l’obiettivo principale è quello di fare il massimo possibile di punti; anche se ho l’infermeria piena e alcune ragazze non sono al massimo della condizione per vari problemi, ma so che coloro che scenderanno in campo daranno il massimo impegno.
Quali sono gli obiettivi per la prossima stagione?
Sarebbe una domanda da fare alla dirigenza e al presidente, per quanto mi riguarda se dovessi essere riconfermato, punterei senz’altro a costruire una squadra pronta a lottare per la promozione in A2.
Come è stato l’approccio al calcio femminile?
Dal lato strettamente psicologico l’approccio è stato complesso, perché mi sono dovuto calare in una realtà mentale diversa da quella conosciuta precedentemente, cioè quella maschile, ma credo comunque di essere riuscito a capire le esigenze delle ragazze e per farle tirare fuori quanto di buono avevano nascosto. Dal lato sportivo, invece, fino ad ora è stata un'esperienza positiva; con una realtà dove vige la passione per questo sport, c’è ancora da lavorare per ottenere il massimo dal lato tecnico, ma non manca l’impegno mio e delle ragazze per cui sono sicuro che in poco tempo il divario esistente tra il mondo maschile e quello femminile sarà ridotto.
Quale è stata la giocatrice che più l’ha impressionata?
Se riferita alla Domina, sicuramente la Jackson con i suoi 49 anni sembra una ragazzina con una passione immensa e una professionalità tale da far invidia ad un professionista che guadagna milioni di euro, invece lei lo fa solo per passione, non per altro è la leader della Domina.
Quale è stata la migliore partita e quale la peggiore?
Paradossalmente io reputo le migliori partite, tecnicamente buone, quelle dove non abbiamo ottenuto punti cioè quelle con la Salernitana e il Montaquila, quella agonisticamente valida invece è quella vinta, con merito, in Sicilia con l’Acese, dove le ragazze hanno mantenuto calma, freddezza e concentrazione pur giocando il secondo tempo in 10. La più brutta, senza dubbio con il Campobasso.
Dove può migliorare la Domina, e dove crede che può arrivare la squadra, la società?
La Domina ha ampi margini di miglioramento, purché questo inizi dalla testa. Si deve cominciare ad avere la mentalità che qualsiasi cosa va fatta con professionalità, concentrazione e con la massima serietà. Acquisito ciò credo che nessun traguardo possa esserci precluso. Per quanto riguarda la società credo che sia sulla strada buona, è già in atto una crescita, più si cresce e più possono essere gettate le basi per qualsiasi traguardo.
Tornando indietro rifarebbe la scelta di sperimentare il calcio femminile?
Senza ombra di dubbio la risposta è si.
Forza Domina!